Quando si pensa alla Madrid calcistica, ci si immagina una dicotomia secca: Real o Atletico, blancos o colchoneros. In effetti l´albo d´oro dei vari trofei, nazionali ed internazionali, sembrerebbe confermare questa teoria. Ma esiste una terza squadra della capitale spagnola, il Rayo Vallecano de Madrid, rappresentante del quartiere madrileno di Vallecas, sobborgo popolare situato nella parte sud della città.
Il Rayo Vallecano nella sua storia non ha mai vinto nulla ed ha sempre fatto fatica a ritagliarsi un posto nella "Primera Division". La prima promozione risale alla stagione 1977-1978, promozione che fece nascere il mito dei "matagigantes", la squadra povera dei quartieri popolari in grado di giocarsela con le potenze del calcio spagnolo. Il suo apice sportivo risale alla stagione 2000-2001, in cui la squadra fu artefice di un´esaltante cavalcata in Coppa Uefa (grazie alla qualificazione ottenuta tramite la classifica fair-play), dove si arrese solo ai quarti di finale, eliminati dai connazionali dell´Alaves.
Il calcio però non è solo questo, il calcio è anche passione e legame con il proprio territorio, qualità che hanno contraddistinto la storia del club del "barrio" Vallecas. Legame che sfocia anche nell´impegno sociale, come nel caso della signora Carmen Martínez Ayuso. In seguito ad una garanzia posta sulla sua casa di proprietà, il creditore del figlio decise di rivalersi sull´immobile. Così, l´anziana signora (ottantacinquenne) si è ritrovata sfrattata, senza una casa. Chi fu tra i primi a mobilitarsi in sostegno della signora? La società Rayo Vallecano de Madrid, certamente. Questa propensione verso l´impegno sociale è stata confermata anche negli ultimi giorni, quando sono state esposte le nuove magliette per la stagione 2015-2016, griffate Kelme Sports. Dopo la classica prima divisa bianca, con la striscia diagonale rossa, il club ha deciso di utilizzare la seconda e la terza maglia per promuovere delle battaglie di solidarietà
La seconda maglia è nera con la striscia diagonale arcobaleno. Sei colori più la loro somma, che rappresentano sette cause, scopi di esistenza dell´associazionismo: il rosso per chi lotta contro il cancro, l’arancio per l’integrazione dei disabili; il giallo per chi non perde mai la speranza; il verde per chi difende l’ambiente; l’azzurro per chi protegge i minori dai maltrattamenti; il viola per chi si batte contro la violenza di genere. Infine l’arcobaleno nella sua totalità, contro le discriminazioni sessuali. Per ogni maglietta venduta, 7 euro verranno destinati proprio alle associazioni che trattano tali tematiche. Inoltre è stata presentata la terza maglia, grigia con la fascia diagonale rosa e un fiocco rosa sul petto, a sostegno della lotta contro il cancro.
Senza voler utilizzare quintalate di retorica, si tratta comunque di un bel gesto, a sostegno de "los héroes anònimos", gli eroi anonimi della società che lottano contro tutte queste problematiche e che molte volte sono gli stessi sostenitori dei club. Gesto in controtendenza rispetto ad un mondo calcistico sempre più esposto alle esigenze dell´economia di mercato, ma che a volte si ricorda di possedere ancora un´anima.
"Romario no está, aquí no hay capital,
pero nos da igual, ¡aquí hay calidad!
Y si no te gusta, pues te vas
porque chaval, chaval: esto es Vallekas."
(Ska-P - Como un rayo)