Alla fine è arrivata la condanna da parte della Corte di giustizia dell’Unione Europea per la cattiva gestione del problema rifiuti in Campania tra il 2010 e il 2012. Oltre ai 20 milioni di euro di multa, l´Italia dovrà pagare 120mila euro al giorno per ogni giorno in cui non prenderà provvedimenti per risolvere il problema dei rifiuti.
La sentenza degli ultimi giorni, è il seguito di un´altra sentenza del 4 marzo 2010, in cui erano già emerse le mancanze da parte del governo italiano, le quali contrastavano con la direttiva della Commissione Europea sui rifiuti approvata nel 2006. In quella sentenza, si leggeva che l’Italia non aveva preso "tutte le misure necessarie per assicurare che [in Campania] i rifiuti siano raccolti e gestiti senza mettere a rischio la salute delle persone e l’ambiente circostante".
Dopo quella decisione, le cose non sono cambiate, tanto che la Commissione Europea chiese, il 10 dicembre 2013, che l´Italia venisse multata. La sentenza del 2010 si era concentrata sull´assenza di una rete efficace per la gestione dei rifiuti, invitando l´Italia ad aprire nuovi centri preposti utlizzando anche spazi di altre regioni. L´ultima sentenza invece, oltre a ribadire la persistente inadempienza da parte dell´Italia, ha segnalato una serie di problematiche relative allo smaltimento, con l´accumulo di sei milioni di tonnellate di ecoballe.
Il Ministro dell´ambiente Gian Luca Galletti ha dichiarato in un´intervista a Repubblica che per la Campania è arrivato il momento di decidere e di attuare le disposizioni comunitarie in merito alla questione. Per poi soffermarsi sul soggetto responsabile del pagamento della multa: le sanzioni che riguardano regioni determinate devono essere pagate dalle regioni stesse, in questo caso la Campania.