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Dopo 9 anni la sonda New Horizons ha raggiunto Plutone
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Ieri è stata una giornata storica per la scienza e per lo studio dello spazio. Verso le 14 (ora italiana) è stato infatti fotografato per la prima volta a una distanza ravvicinata Plutone, grazie alla sonda spaziale New Horizons della NASA.
Ieri è stata una giornata storica per la scienza e per lo studio dello spazio. Verso le 14 (ora italiana) è stato infatti fotografato per la prima volta a una distanza ravvicinata Plutone, grazie alla sonda spaziale New Horizons della NASA. La sonda è partita dalla Terra più di nove anni fa, per raggiungere il pianeta più piccolo del sistema solare a 4,8 miliardi di chilometri da noi. Questo nuovo materiale permetterà di proseguire gli studi su Plutone, dando anche una risposta definitiva alla domanda che tormenta mole persone: Plutone è un pianeta oppure no?
Nel 1930, in seguito alla scoperta dell’astronomo statunitense Clyde William Tombaugh, venne considerato come il nono pianeta del sistema solare. Ma nel 2006, pochi mesi dopo la partenza di New Horizons, l’Unione astronomica internazionale (UAI) riclassificò Plutone da pianeta a “pianeta nano”, perché non soddisfa alcuni criteri stabiliti per la classificazione dei pianeti, dividendo così la comunità scientifica.
Nell´ultimo periodo, New Horizons era in fase di avvicinamento, per cui è stato possibile scattare delle foto, ma solo ieri è arrivata al punto più vicino, obiettivo atteso appunto da più di nove anni. Mai nessun progetto è riuscito a fornire materiale così preciso, a causa della lontananza del pianeta, che non permetteva studi approfonditi.
I primi dati raccolti sono serviti a scoprire il diametro di Plutone: circa 2371 chilometri (circa un quinto di quello terrestre), più ampi rispetto a quello calcolato in precedenza. New Horizons è giunta fino a questo punto sfruttando la spinta gravitazionale di altri pianeti del sistema solare, passandoci vicino e permettendo ai ricercatori anche la raccolta di dati di questi pianeti.
La sonda ha sorvolato il pianeta rosso Marte, ha attraversato la fascia degli asteroidi, ha sorvolato Giove (a 2,3 milioni di chilometri di distanza) per poi sfruttare le orbite di Saturno, Urano e Nettuno.