A Expo 2015, ormai quasi al via, tra i padiglioni più d´avanguardia nel settore della tecnologia agricola ci sarà quello israeliano. Infatti, nel Padiglione Israele, posto a fianco di quello italiano, sarà possibile scoprire alcune delle innovative tecniche sviluppate nella zona desertica di Arava. Un progetto di punta del governo israeliano nel settore delle energie rinnovabili e dell´hi tech al servizio dell´agricoltura.
Il deserto di Arava è una delle zone più secche e inospitali d´Israele: 1,5 milioni di km quadrati a sud del Mar Morto, al confine con Egitto e Giordania, dove le temperature estive sorpassano spesso i 50°C e in un anno cadono circa 20 mm di pioggia. Eppure è proprio qui, in un´area apparentemente inadatta per qualunque coltivazione, che negli ultimi decenni si sono fatti importanti passi avanti nell´agricoltura a basso impatto ambientale.
Oltre agli impianti di irrigazione a goccia, che si sostengono quasi per intero su energie verdi prodotte in loco, sul territorio sono presenti i centri di ricerca del KKL, il Fondo nazionale di sviluppo: sette villaggi che ospitano oltre 900 famiglie di agricoltori e centri di alta tecnologia, come la stazione di ricerca agricola di Hatzeva.
Molto interessante, anche dal punto di vista degli sviluppi futuri, e l´Arava International Training Center, un centro di ricerca e formazione per giovani studenti provenienti da tutto il mondo. A confermare l´interesse del progetto per i temi di Expo è Mazal Renford, direttrice del Golda Meir Carmel international training center di Haifa: "I temi della sostenibilità e dell’alimentazione al centro di Expo 2015, ma anche i problemi sociali ed economici ad essi collegati sono sfide con le quali ci confrontiamo da decenni”.